Monday, April 23, 2012

Recensione - Lezioni spirituali per giovani fumettari

E poi, finalmente, arrivò questa recensione. La avevo promessa ad alcuni amici. Gli stessi che, nel momento in cui mi accorsi che codesto libro era in vendita sul bancone della fumetteria, lessero con me alcune righe della prefazione e rimasero incuriositi. Però, alla fine sono io la grande lettrice di saggi su tutto ciò che c'è intorno al fumetto, e fu mio l'acquisto e la lettura.
Tempo 2, forse 3 giorni ed il volume giunse alla sua conclusione. Iniziai a rendere pubblico il mio parere in proposito, sconsigliando l'acquisto a tutti i miei amici.
Ma andiamo con ordine.

Emiliano Mammucari, l'autore, è una persona che stimo, di cui riconosco le capacità e che ebbi modo qualche anno fa di conoscere di persona. Fu un incontro bellissimo organizzato dalla fumetteria sotto casa. Ci divertimmo tantissimo.
Beh, quell'Emiliano Mammucari di cui, se fatta una ricerca su internet, sarebbe in grado chiunque di trarre maggiori notizie in proposito in caso volesse, ha scritto un libro.
Il titolo del libro è quello riportato anche nel titolo del post: Lezioni spirituali per giovani fumettari.

Quando ho preso tra le mani il libro, era già uscito da un po'. Eppure non lo aveva letto nessun mio conoscente a cui potessi sul momento chiedere. Dai, il nome dell'autore era un chiaro segnale di garanzia, e la prefazione lo confermava in modo indiscutibile. Una frase che mi ha molto colpita è quella in cui si riconoscono ad Emiliano due talenti: il disegno e la scrittura.
Sul disegno sono molto d'accordo.
Sulla scrittura, avrei qualche appunto.
Ho seguito discontinuamente il suo blog, lo trovo interessante, pieno di spunti, simpatico, fresco... e sicuramente per scrivere un blog non c'è bisogno di talenti eccessivi nello scrivere, basta non compiere errori grossolani e la lettura diventa piacevole.
Che non mi si fraintenda! Sto cercando di arrivare per gradi al motivo del mio disappunto col libro che ho acquistato e letto.

Il contenuto del libro è interessante, ma per nulla interessante. Per chi non avesse la benché minima idea di cosa sia una persona che si occupa di fumetti... oh, è la Bibbia!
Per chi invece come me ha frequentato scuole e se ne interessa da almeno un anno, probabilmente non hai bisogno di spendere soldi per un libro per sapere quelle quattro nozioni basilari che senti ripetere da chiunque ad ogni fiera di fumetto, su uno a caso dei milioni di blog di cui la rete è piena, o sparse e in modo più approfondito su numerosi altri libri che ne trattano.
Cosa ha, allora, di speciale questo libro?
Beh, ha messo su carta quelle voci di corridoio che tutti sanno e dicono, ma che non si sa quale sia la fonte. Almeno, prossimamente, se voglio sparare su qualcosa potrò aggiungere alla mia frase "Come riportato sul libro tal dei tali a pagina X, questa cosa che dico è documentata". Ed allungare di un rigo la bibliografia di qualsivoglia articolo io voglia scrivere sulla tematica fumetto.
Scherzi a parte, davvero ottimo il riassumere insieme tutte quelle nozioni sparse e che tutti sanno per sentito dire ma nessuno sa quanto siano affidabili e veritiere.
Ho trovato però il libro davvero solo un insieme di frasi di sentito dire e poco approfondimento. Sapevo già tutto, ecco. Nulla di nuovo. E purtroppo il formato ed il titolo non credo attirino il suo vero pubblico (i newbie per così dire), ma attiri coloro ad un livello già avanzato, che probabilmente non apprezzeranno lo scritto se non in quanto una voce per la bibliografia come dicevo poc'anzi.
Troppo semplice. Per ragazzini, forse?

Ed ora il vero tasto dolente. La cosa peggiore. Il motivo per cui non avrei mai voluto acquistare questo libro, ed invece l'ho pagato... ed anche piuttosto caro, considerato quante poche pagine lo compongano e come sia realizzata l'edizione.
Perché?
Direi che, se anche qualche errore di battitura, di grammatica e di ortografia può scappare a chi scrive, nel momento in cui una casa editrice pubblica qualcosa non è ammissibile che sull'albo stampato se ne trovino ancora. Con i soldi che io pago a chi mi vende il libro, dovrei automaticamente pagare qualcuno che ha letto il libro prima che venga stampato, no?
Che siano libri o fumetti, odio gli errori. Potrei passarci sopra se si tratta di un blog scritto velocemente per comunicare qualcosa, un twitter, un salutino su facebook... ma un libro. Un libro!
No. Inammissibile.

Artistical - Portrait of Alessandra and Me

D'istinto, ridistrubuendo alcuni ggetti che già erano sul letto ed aggiungendovene di nuovi e significativi. Ispirata dalla sciarpa e dalle discussioni al momento in atto.

Ecco, una sorta di landscaping casereccio. Un autoritratto di me e la mia amica Alessandra.
C'è tutto ciò che ci rappresenta. Sia esteriormente che interiormente.

Wednesday, April 18, 2012

Pensieri - Il profumo

Il profumo della carta.
La carta stampata. Il suo profumo. Il profumo dell'inchiostro impregnato in essa.
E poi, un misto di colla, alcool, acqua e polvere.
L'odore delle terre.
Il piacere di lasciarsi inebriare dalle sensazioni.
Toccare i materiali.
Questo è essere artisti.

Camminavo e sentivo questi odori pervadermi le narici.
Li ho seguiti, ho cambiato quattro metropolitane. Sono uscita, l'aria era fredda. Umida. Il cielo grigio. Ha piovuto. Ha ripreso a piovere.
Un passo dopo l'altro velocemente e senza controllo.
In mano un blocco di schizzi ed una matita. Nella tasca la gomma.
Un dettaglio, un insieme, un momento da riprendere. Una serie di colori e di sensazioni.

Saturday, April 7, 2012

Recensione - A town where you live


E' uscito un po' di tempo fa. Io per ovvi motivi l'ho iniziato da poco ed ho letto tutti i volumi fino ad ora disponibili, otto.
Si tratta di una commedia romantica il cui protagonista è un ragazzo liceale.
Dal primo volume son rimasta piuttosto delusa dall'incipit. L'ho trovato molto forzato. Una scusa banale per dare il via ad una storia qualsiasi in cui c'è un lui, una lei, ed un gruppo di amici. Poi per fortuna il tutto si è ripreso.
Haruto vive in un paese di campagna presso Hiroshima. Yuzuki è una ragazza nata e cresciuta a Kyoto il cui padre ha origini nello stesso paese in cui Haruto vive. Per oscure ragioni, Yuzuki si trasferisce a casa di Haruto per frequentare il liceo del paese.
Eh? Cosa!?
Sì, inizia così. Nulla di più stupido per chiudere il fumetto dopo le prime tre pagine, no?
Eppure, chi la dura la vince, e io in genere mi impegno sempre per leggere. Ok, diciamo nella maggior parte dei casi.
Vi sono degli sviluppi carini. Più avanti si chiarisce anche il motivo del trasferimento di Yuzuki, che in qualche modo è accettabile. Poteva semplicemente essere meno frettoloso e irrealistico dall'inizio.
A favore di tutto, però, la narrazione è ottima ed i disegni anche sono molto belli seppure semplici.
Fino a circa il volume 6 vi è un primo ciclo narrativo, dal settimo si sviluppa un secondo nucleo narrativo. L'ottavo volume contiene sviluppi che non mi lasciano molte aspettative potive e mi hanno un po' delusa. Diciamo che mi aspetto d'essere sorpresa bene, altrimenti diventa una storia un po' banale così come un po' era sembrata all'inizio.



A town where you live, di Kouji Seo, edito da GP Publishing.