Monday, August 26, 2013

The Departed ed altri film

Ho accumulato un bel po' di film visti nella scorsa settimana.
Il penultimo è stato The Departed.
Ho anche visto Kick Ass e Kick Ass 2, Blue Lagoon ed Elysium.


E' un film vecchiotto che abbiamo deciso di vedere mangiando allegramente una pizza e degli stuzzichini. Prima di scegliere quale film vedere, abbiamo guardato vari trailer. Questo film sembrava sufficientemente interessante ma non troppo sanguigno (dopo Kick Ass dobbiamo ancora riprenderci) e violento.
Forse a questo riguardo ci si sbagliava. Qualche scena turbolenta, violenta e/o sanguinosa c'è stata. Ma si è sopravvissuti perché il contesto generale in cui si poneva era ben costruito e dava un senso alle azioni.
La prima parte del film risulta un po' noiosa. O forse è risultata noiosa perché nessuno di noi è riuscito a seguire al 100% tutto ciò che si diceva, e spesso ci chiedevamo a vicenda una o due parole che ci erano sfuggite per capire il discorso.
Superata la fase in cui bisogna capire chi sono i personaggi e che fanno, la storia diventa avvincente, avvolgente ed interessante.
Certo, a volte ci si chiede perché bisogna semplicemente fare fuori delle persone per un tornaconto personale e cose così, ma sono cose di cui nessuno sa molto a meno che non si sia poliziotti a propria volta e si ha avuto a che fare con questi affari.
Gli attori sono bravissimi.
Credo questo sia il primo film con Leonardo di Caprio che io veda dall'inizio alla fine.
Matt Damon è un altro nome-garanzia, anche se in questo film ha il ruolo del cattivo (almeno io in fin dei conti giudico lui come il cattivo, senza scrupoli e malvagio, egoista).
Tra gli altri personaggi, una marea di volti conosciuti ed in gambissima nel recitare.
I colori e la fotografia sono buoni anche se a volte qualche scena mi ha disturbata leggermente per i troppi contrasti o per l'opposto, mancanza di contrasti.
La trama si perde sul finale, in cui un lieto fine sarebbe stato banale ma anche l'epilogo che si è dato al film è, oltre che banale, molto triste e asciuto, senza spessore. Non è all'altezza della tensione e dell'eccitazione che lo svolgimento del film ha creato, e delude le aspettative.
Non riesco ad immaginarmi un finale migliore da proporre come alternativa, ma almeno si sarebbe potuto narrarlo meglio, su questo eravamo tutti d'accordo.

Consiglio di guardare il film, se non lo si è ancora visto. Ma non aspettatevi niente di figo dal finale!

Monday, August 5, 2013

Pacific Rim

Era da un po' che non parlavo di film. Non ricordo neanche quale fosse l'ultimo di cui volessi parlare, ma del quale sicuramente non ho più parlato.
In effetti, è passato un pochino di tempo dall'ultimo articolo che avesse una valenza particolare. Chiamiamole vacanze.


Pacific Rim è uno degli ultimi film usciti di recente. In Germania è nelle sale da circa una settimana, giorno più giorno meno.
Ho guardato la versione originale americana.
A me il film è piaciuto. Certo, c'erano vari punti che potevano essere elaborati meglio ma nel complesso il film riceve un voto positivo sia da me che da molti altri amici che lo hanno visto.
Prima di vedere il film avevo sentito molti pareri positivi generici, e un parere negativo. Il parere negativo è stato riportato da un mio amico col quale si discute il 99% di cinema e musica, e che ritengo piuttosto esperto ed autorevole. In genere le nostre opinioni coincidono abbastanza. Questa volta no.
Le sue critiche sono andate principalmente alla scena iniziale, molto lunga e che tratta un flashback del protagonista. In effetti nei film d'oggi siamo abituati ad avere flashback nel mezzo del film, e a volte non riuscire neanche a distinguere se il racconto attuale è il presente, il passato o il futuro.
Io ho trovato questo flashback al posto giusto. Racconta l'antefatto, che poi è una storia che non verrà quasi più toccata.
Ed una critica che io ho condiviso per idea di base ma che si è rivelata un po' infondata è il 3D.
Essendo un film d'azione si tende a rendere tutto 3D, anche delle singole insignificanti pietre in millesimo piano. Quando forse si dovrebbe sfruttare il 3D per mettere accenti su determinati oggetti/dettagli invece che rendere tutto a mille dimensioni che esce dallo schermo e non sai dove guardare.
Nelle prime scene ho avvertito questo fastidio. Però ad un certo punto non mi è sembrato che le scene tridimensionali fossero così esagerate. Era calcolato tutto abbastanza bene.
Certo, capolavori di delicatezza e perfezione come Life of Pi escono una sola volta all'anno, ma per fortuna non tutti i film necessitano lamentela.
La fotografia era molto buona.

La storia in sè non dice nulla di nuovo. Arrivano i mostri e si trova un modo per combatterli.
Il protagonista della storia è in realtà un protagonista fittizio, a mio parere.
All'inizio è lui a combattere, perdere il fratello in battaglia, decidere di non combattere più. Cercato, trovato e riportato alla guerra dal capo massimo, il quale a sua volta era stato un combattente taaaaanti anni prima. E qui si conoscono i veri protagonisti. La vera protagonista, forse.
Credo che i veri protagonisti fossero il capo e la ragazza giapponese.
Sì, l'unico vero problema del film è che ci sono tanti personaggi interessanti e nessuno di questi viene presentato al meglio e a tutto tondo.

Un bel film da intrattenimento, senza farsi troppe domande e senza troppa suspence.

Per le scene e la regia, il regista (Giullelmo Del Toro) si è ispirato ai film giapponesi su Godzilla (lo dice in una intervista). Per quanto mi riguarda, questo film è la versione 2013 di Evangelion, serie animata giapponese di una decina di anni fa (regista Hideaki Anno, Gainax, 24 episodi e due lungometraggi). La novità è che i robot hanno più di un pilota, e nonostante il sincronismo con i suoi piloti restano macchine e non prendono vita come gli Eva.
Il robot principale ricorda molto la struttura degli Eva, presenta addirittura la sfera al centro del petto (che è una specie di radiatore per raffreddare il reattore nucleare, se ho capito bene).

Se non lo avete ancora visto, andatelo a vedere! Merita!

Monday, June 10, 2013

Questa volta è l'Egitto!

Un altro post poco interessante per aggiornare sulla nazionalità che oggi mi hanno affibbiato.
Ero al lavoro. Un tipo acquista delle cose, servito dalla mia collega. Dopo aver pagato dirige lo sguardo verso di me e borbotta qualcosa.
La collega mi chiama, io mi giro e presto attenzione all'uomo.
"You are beautyful, are you from Egypt?"

Cioè, mi spiegate perché devono sempre affibbiarmi nazionalità che non mi appartengono?

Mi ero quasi abituata al nomignolo di alcuni amici di centro-nord Germania che mi chiamano bayrische Italienerin (l'italiana bavarese) perché utilizzo dei costrutti bavaresi non potendoli differenziare dal tedesc standard... però nel giro di così pochi giorni ricevere una nazione al giorno mi sta facendo innervosire non poco!

Missverständnis

Buon mezzogiorno!
Mi ritrovo qui per raccontare un episodio accaduto sabato scorso.
Innanzitutto rassicuro tutti coloro interessati al resto dei racconti riguardo il ComicFestival di Monaco che essi arriveranno presto. Sono ancora senza internet ed ho bisogno di tempo per coinciliare lo scrivere e pubblicare.
Peró  per non far sentire la mia mancanza scrivo un raccontino, e perdonate se al posto delle lettere italiane a volte ci saranno lettere tedesche. La tastiera non é identica e a volte dimentico di controllare se è uscita la lettera corretta.
Dicevo, del raccontino.
Sabato scorso, presso Stachus (Karlsplatz), ero al lavoro fuori il negozio e organizzavo degli espositori. Si avvicina una donna, un po´ anziana devo dire, mi fissa. E poi attacca bottone.
"Che dice quello?"
Alzo gli occhi verso la piazza, c´é una manifestazione. Vedo gente con le bandiere turche e tutto il resto... quindi comprendo si tratti di un´ennesima manifestazione contro gli ultimi risvolti di cronaca in Turchia.
In quella piazza ogni giorno c´é qualcosa, specialmente il sabato. Che si festeggi il risultato positivo del FCBayern, che ci siano gli uomini del "Jesus liebt Dich", quelli di Dianetics o che cavolo ne so... c´é spesso una tamburellata, gente che gira, che urla...
Qualche volta addirittura carrozzoni per legalizzare l´erba!
Che dobbiamo fare, é la piazza dove succedono le cose. Qualsivoglia giorno della settimana si sopporta il fracasso e a fine giornata dopo la chiusura del negozio si alzano gli occhi a vedere che cosa é successo nelle passate ore.
"Oh, si tratta della Turchia, sa é successo che..." e volevo accennare quel poco che sapevo.
"Sí lo so che si tratta della Turchia. Volevo sapere che dice il tizio che parla al microfono."
Mi concentro un attimo per ascoltare. In genere non ci interessa cosa dicono. Se dovessimo stare ad ascoltare tutte le piazzate ogni giorno, credo non riusciremmo a continuare a lavorare nel negozio per oltre una settimana. Il colonnato amplifica il giá forte frastuono e non permette di riconoscere in modo corretto le parole. Ma in quel momento mi é sembrato di non identificare neanche una parola. Che il tipo stesse parlando in turco?
"Mi spiace, c´é troppo frastuono e non distinguo le parole. Ma non mi sembra che si stia parlando in tedesco."
Al che la donna, scocciata dalla mia incompetenza, borbotta "Se fosse stato tedesco avrei potuto capirlo da sola." E scappa via.

Insomma, vuol per caso tutto ció significare che la donna mi ha approcciata proprio affinché le traducessi dal turco?
Perché scusate, parlo quattro lingue ma non mi sembra di aver mai avuto la capacitá di parlare il turco. Cioé che modo sarebbe questo di comportarsi, importunare una ragazza che sta lavorando e pretendere che capisca cosa dicano in piazza in turco?
Ho i capelli leggermente piú scuri, ma non mi sembra di incarnare la tipica turca.
Conosco molte persone che provengono dalla Turchia. Anzi, penso che la maggior parte sia nata qui e che la famiglia sia arrivata qui 3 generazioni fa. Peró hanno tutti il doppio passaporto.
Sono persone adorabili, ma non mi somigliano per nulla. Se guardi un originario della Turchia e guardi me, non c´é similitudine. I miei lineamenti sono diversi.
La cosa mi ha dato coi tanto fastidio che tutta la serata ero ancora irritata.

Entra un turista nel negoyzio, non sa parlare nessuna lingua eccetto la propria lingua madre. Attacca a parlarla sperando di essere capito. A volte se parla italiano o spagnolo e ci sono io... ha fortuna. Se parla russo meglio se ci sia qualche altra collega. Idem col francese e il turco.
Ma che una donna (presumibilmente tedesca) mi si avvicini e pretenda che io debba sapere il turco per dirle cosa dice l´uomo in piazza... ma che mi significa?
Ancora una volta una dimostrazione di mancanza di stile del popolo tedesco.
Se proprio devi, allora puoi usare una di quelle caspita di formule supermegacomplicate della lingua tedesca, ma che sono molto höflich tipo "Mi scusi, per caso sa che sta dicendo l´uomo in piazza, sono molto curiosa ma non capisco il turco. Lei sa parlarlo?"
Non che mi dai per scontato che sono straniera, e visto che ci sono cinquanta turchi in piazza lo sono pure io. Sono in un negozio e sto lavorando, non sono in piazza con una bandiera della Turchia.
E anche se fossi in piazza con la bandiera, potrei semplicemente abbracciare la causa e simpatizzare, pur non essendo turca.

Ma lo connette il cervello la gente, prima di parlare?

Wednesday, June 5, 2013

Muenchener ComicFestival 2013

Ve la ricordate quella ragazzina di appena 19-20 anni che girava indaffaratissima per le fiere, parlava con tutti, conosceva tutti, ed era conosciuta da tutti?
Quella che nel giro di un paio d'anni ha iniziato a ricevere telefonate da chiunque organizzasse qualcosa riguardante il fumetto in giro per la Campania e che qualche volta ha fatto anche trasferte a Lucca e Milano per prendere parte a determinati progetti?
Sì, lei. Sembra si fosse nascosta da qualche parte, ma non è riuscita a nascondere troppo il suo io. L'abbiamo trovata.

Certo, hai capito bene: sto parlando di me. Siem, Siemgirl, Valentina. Mi conoscono tutti.
E se non mi conoscono, è perché ancora non hanno fatto 2 + 2. In fondo ho cancellato il mio vecchio blog con collezioni di foto di me con chiunque. E non foto da fan che fai alla fiera diecimila tutte uguali. Foto di dietro le quinte con autori, disegnatori, sceneggiatori, redattori, cantanti di sigle, organizzatori di mostre e fiere, aiutanti vari, poster e locandine.
Foto da dentro la sfera e non fuori.

Dicevo, vi ricordate certamente di me, voi fumettofili italiani.
Ho conquistato l'estero. Haha!

Rischio di essere fuorviante.
Volevo parlarti semplicemente della fiera del fumetto che si è tenuta a Monaco di Baviera dal 29 maggio al 2 giugno. Credo sia un racconto interessante per chi non c'è stato e anche per chi c'è stato. Quelli che ci son stati erano la maggior parte tutti tedeschi, ma c'era una bella fetta italiana.
Non solo i numerosi ospiti ma anche qualcuno del pubblico, me esclusa.
Me ne sono accorta quando spesso al mio stand mi chiedevano se fossi francese (?!?!?!?), alla risposta "No, italiana!" attaccavano tutti a parlare italiano e raccontavano d'essere italiani nati qui o arrivati qui per vari motivi. Figo!?

Il mio stand. Certo, quest'anno ho partecipato attivamente da ausstellerin allo stand di ToonsUp.
Se non sai cosa sia ToonsUp, fai un giro sul sito e registrati! E' una piattaforma per artisti e appassionati riguardante principalmente il fumetto e l'animazione.
Vi sono artisti che pubblicano anche altre forme di arte, ma principalmente è fumetto.
Gli artisti possono caricare i propri disegni online e tutti gli altri utenti possono leggere le loro storie, commentarle, votarle, partecipare alle discussioni dei forum.
La maggior parte degli utenti è di lingua tedesca. L'interfaccia è multilingue, può essere cambiata facilmente. Allo stand in fiera è venuto anche un ragazzo francese membro di ToonsUp. Quindi perché non estendere il tutto anche all'utenza italiana? Iscrivetevi!
Lo stand di ToonsUp ha distribuito delle cartoline stampate appositamente per la fiera, venduto fumetti realizzati dai suoi utenti, poster, tazze, borse, magliette e spillette.


Queste le cartoline che abbiamo distribuito al nostro stand. Io le trovo bellissime!

La fiera si è svolta in diverse località e svariati edifici in lungo ed in largo per Monaco. La sezione mercato era in KunstlerHaus (presso Lenbachplatz) e Altes Rathaus (presso Marienplatz).
Nel KunstlerHaus è stato possibile visitare le mostre, tra le quali i 75 anni di Superman, i 75 di Spirou e Gastland Italien (Nazione Ospite Italia); all'ultimo piano vi era una saletta per le conferenze e gli incontri, al primo piano gli stand delle case editrici grosse (tipo Panini).
Nel Altes Rathaus gli stand di collezionisti, fumetterie e case editrici più piccole od autoproduzioni.
Molte mostre sono disperse per la città, come quella tributo a Robert Crumb, nell'Amerika Haus.
Interessante sapere che vi era una mostra dedicata a Daan Jippes e Ulrich Schroeder, autori Disney, nella Mohr Villa... che si trova a mezz'ora di metropolitana+camminata sotto la pioggia+bestemmie varie, che si potrebbe riassumere in tedesco con am Arsch der Welt.
La cosa buona è che queste mostre (ad eccezione di quelle nella KunstlerHaus) sono visitabili fino a fine di giugno e molte sono ad entrata gratuita. La cosa cattiva è che hanno ben pensato di fare degli eventi coinvolgendo gli autori nei luoghi di queste mostre, e teleportarsi da un posto all'altro non era una cosa molto semplice.

Le mostre della KunstlerHaus che ho visitato erano molto carine ed interessanti. L'unico neo per me è stato che tutte le cartellette con le spiegazioni fossero in tedesco. Non che abbia problemi a parlare o capire la lingua, ormai, solo una noia mortale leggere duemila milioni di righe in piedi mentre ci sono tanti disegni da guardare! Non le avrei lette fino in fondo in italiano, figurarsi in tedesco!
Peccato, perché avrei potuto scriverti qui adesso qualcosa di carino che sicuramente non sai già e che io avrei potuto scoprire sulle cartellette.
Oh, beh! La mostra di Spirou erano tutte tavole in francese! Cosa avrei potuto capirci? Noia leggere i balloon!
Però almeno quella sugli italiani aveva il testo in italiano nelle vignette, dove c'era. Fantastico!
Soprattutto fantastico quel disegnatore che è stato uno dei primi ad arrivare alla Marvel, e che era ben riconoscibile per le sue tavole dipinte, che qualche anno fa (dieci forse? andavo al liceo!) era tanto adorato ed aveva fatto tanto scalpore...
Ma sì, proprio lui...


GABRIELLE Dell'Otto! Come dimenticarselo?!
Ero io lì, in mezzo a mezzo milione di tedeschi che secondo me neanche ne avevano sentito mai parlare, e ridevo. Ridevo come una pazza. Non è possibile!
Questa è l'unica foto di mostre che ho scattato. Bellissima e significativa vero?

A proposito di fumetto italiano.
Cercavo tra le bancarelle delle case editrici piccole qualche autore tedesco. Ho chiesto ad un ragazzo di una casa editrice piccola ma non troppo. Volevo autori tedeschi. Anche lui era autore di due libretti della casa editrice. Però non mi piaceva il suo stile. Per fargli capire, gli ho detto: sono italiana, saranno almeno 20 anni che sguazzo tra il Disney made-in-Italy e Bonelli, quindi vorrei qualcosa di diverso e tedesco ma che sia accessibile alla mia mente che ha comunque una sua forma particolare.
Alla parola Bonelli fa una faccia come se chissà di cosa stessi parlando.
Bonelli. La casa editrice.
Quella italiana.
Hai presente?
Aspetta, conosci Dylan Dog?
Al che lui fa "aaaaah Dylan Dog sì! E che fa Dylan Dog?"
"Quello è un fumetto Bonelli. I fumetti Bonelli hanno quel formato, sono in bianco e nero e sono abbastanza realistici nei disegni."
Finalmente aveva capito! Aveva capito che i fumetti in cui l'anatomia è un optional non fanno per me! E dunque non è stato capace di consigliarmi nulla di interessante, ma mi sono riuscita a pescare da sola due fumetti di autori tedeschi che sembrano interessanti. Vedremo cosa ne penserò dopo averli letti.
Però essere fumettista e non sapere cosa sia la Bonelli, significa non sapere la storia del fumetto. E non del fumetto italiano ma europeo e mondiale!
Se permettete, io li so i nomi di 3-4 grandi case editrici delle nazioni più conosciute del mondo. Non so i nomi di case editrici indiane, sudafricane o norvegesi, ma Francia, Spagna, Italia, Germania ed Inghilterra le so!

Andando avanti!

Direi che parlando di mostre, carina quella sul DuckWorks. In realtà l'ho visitata di fretta e furia perché a breve sarebbe cominciato il workshop con Ulrich Schroeder ed io, TariToons e Kuto non volevamo perderlo!
Il workshop era una lezione sul come disegnare i personaggi Disney. Sono sincera: non credo aver mai disegnato i personaggi Disney prima di quel momento. Forse mezza volta nel periodo tesi di laurea su PK. Ma nella mia testa non c'è mai stato un pensiero del tipo "Adesso imparo a fare i personaggi Disney e poi ci vado a lavorare.". Probabilmente perché sin da piccolissima ero stata disincantata dalla magia Disney prima ancora di poterla considerare una possibilità di lavoro. Neanche avevo deciso di diventare fumettista e già avevo avuto una chiacchierata con qualcuno che sconsigliava di andarsi a buttare in Disney.
Eppure, neanche i disegnatori Bonelli sono così felici.
Alla fine dei conti, lavorare per una casa editrice più grossa su personaggi che anche se non sei bravissimo a far recitare vendono lo stesso a scatola chiusa, ti fa fare le ossa e ti fa imparare tante piccole cose. Rispettare scadenze, dar conto ad uno sceneggiatore, cambiare vignette perché quello sopra di te non le approva... esperienze che ti faranno essere più grande un domani.
Tornando a Schroeder, lo avevo conosciuto due anni fa allo scorso festival monacense. La chiacchierata con lui fa parte di quei pochissimi tesori luccicanti che la mia breve vita tedesca custodisce orgogliosamente. Mi disse di fare le valigie e tornare in Italia immediatamente, se volessi fare la fumettista.
Per motivi miei son rimasta in Germania. E sinceramente non me ne pento.
Gliene ho parlato, ed è stato felicissimo di trovarmi ancora lì ma con delle idee più formate in testa rispetto a due anni fa.
Il workshop di per sé è stato interessante. Appena avrò voglia farò le scansioni delle mie creazioni.
Il dopo workshop è stato ancora più interessante.
C'è stata questa chiacchierata e poi ha dato delle dritte a me, TariToons e Kuto... come usare i pennelli, la carta e altre cose riguardanti il tratto.
Ci ha mostrato delle tavole e le ha commentate... insomma, un'esperienza ineguagliabile!
Grazie Ulrich!
La via del ritorno da Mohr Villa al Rathaus è stata lunghissima. Pioggia a dirotto che ha inzuppato i nostri disegni autografati da Schroeder, l'autobus che non arrivava, la metro piena di tifosi del FCBayern...
Però ce l'abbiamo fatta!


Una scena del workshop, Schroeder si accinge a terminare il disegno di Qui Quo Qua (sulla destra) ed ha da poco terminato un disegno di Paperinik (sulla sinistra. Quando un bimbo glielo ha chiesto, ha aggiunto che non aveva mai disegnato storie di Paperinik ma che essendo Paperino mascherato gli era possibile a grandi linee poterlo disegnare. Ottimo risultato. Aggiungo una curiosità: TariToons gli ha chiesto Darkwing Duck, e purtroppo non gli era possibile disegnarlo così a freddo senza un character sheet). In questo preciso istante Ulrich sta spiegando perché spesso e volentieri i disegnatori utilizzano un pastello colorato per le matite e poi ripassino ad inchiostro nero.
So che te lo stai chiedendo anche tu, e te lo dico: perché quando poi si effettua la scansione si può escludere il canale del colore ed avere solo l'inchiostro nero pulito senza dover lavorarci sopra ulteriormente!

Credo che per il momento mi fermo qui, troppe informazioni tutte in una volta!
Buona lettura e a presto con qualche appunto dalle conferenze che ho seguito in fiera!

Spillette e magliette disegnate da me!

Pochi giorni fa ho mostrato una foto della maglietta che ho realizzato per il Festival del Fumetto di Monaco di Baviera (Muenchener Comic Festival) che si è tenuto lo scorso fine settimana.
E' ormai ben noto a tutti che non dispongo di una macchina fotografica, se non dell'obiettivo posto sul mio cellulare che si presta a scattare foto decenti ma a risoluzione non troppo utile per usi successivi al souvenir del momento. Detto ciò, è ovvio che le fotografie non rendano giustizia, ma almeno possono rendere l'idea di ciò che ho combinato.
A cosa mi riferisco?
Volevo mostrare le spillette disegnate per la fiera. Che facevano pan dan (che non ho idea di come si scriva) con magliette e borse.
Le borse non le ho ancora fotografate, quindi bisognerà attendere ancora un po'. Per il momento gustatevi queste fantastche foto tratte dal cellulare.


Spillette: grandezza 25 mm.
Ne ho ancora qualcuna, per cui se siete interessati all'acquisto non esitate a lasciare un commento qui nel blog (i commenti vengono letti da me in privato prima di essere pubblicati, quindi niente paura... e se non volete la pubblicazione non vi pubblicherò) o a scrivermi una email.


Magliette: taglie disponibili da XS a XL. Colore beige chiaro. Materiale 100% cotone biologico.
Un successone le magliette, ho deciso di riproporle e di iniziarne la vendita anche tramite internet e a qualche mercatino. Dunque se interessati, come dicevo sopra, contattatemi tramite il blog o email.

Le borse sono rettangolari, di stoffa cotone 100% in bianco o in rosa. Dimensioni circa 40x40 cm. Presto fotografie.

Monday, June 3, 2013

E non c'è internet!

Volevo mettere online le mie impressioni e un sunto delle conferenze che ho seguito al Comic Festival Muenchen, ma internet a casa non funziona. Stiamo cambiando il contratto e simpaticamente ci hanno lasciato appesi al nulla. Adesso sono in prestito altrove, scrivo due righe per salutare tutte le persone nuove che ho conosciuto e quelle vecchie che ho reincontrato. Mi spiace che potranno leggermi solo gli italiani se scrivo solo in italiano, ma va bene comunque!
Ancora non sono così nerd (e tantomeno sicura delle mie capacità linguistiche) per poter scrivere e riscrivere i post in tutte le lingue.
Ciao!

Friday, May 31, 2013

T-shirts per la fiera di Monaco

Ho creato delle magliette, borse e spille per la fiera del fumetto di Monaco di Baviera. Queste creazioni sono da ieri disponibili presso lo stand ToonsUp, in Altes Rathaus (Marienplatz 15, l'entrata è sotto il portico che conduce a Tal e Viktualienmarkt) al primo piano, stand n. 38.

I created some tshirts, bags and pins for the Munich comic fair. Those creations are available since yesterday at ToonsUp stand, in Altes Rathaus (Marienplatz 15, the entrance is under this arch which gets you from Marienplatz to Tal and Viktualienmarkt) at first floor, stand n. 38.

Ich habe fuer die Muenchener ComicMesse tshirts, taschen und pin-buttons designed. Die sind bei ToonsUp-stand verfugbar. Der stand ist im Alten Rathaus (Marienplatz 15, unter dem bogen der zur Tal und zum Viktualienmarkt bringt) 1. stock, stand n. 38.


Sunday, May 26, 2013

Le sigle sono la colonna sonora di qualunque vita.

Strano a crederci ma vero. Sto scrivendo un nuovo post.
Dopo due settimane di travaglio, eccomi seduta a grambe incrociate sul letto, portatile appoggiato su, dita sulla tastiera.
Devo fare una piccola pausa da quel che stavo facendo, e colgo l'occasione per condividere qualche pensiero.
Questa mattina, appena prima d'iniziare qualsiasi altra attività, volevo preparare una playlist da avere in sottofondo mentre lavoravo. La scelta è caduta su qualche canzone del periodo fine-liceo, di quelle che ascoltavo quando ancora non avevo sogni infranti ma solo sogni e dove non vedevo l'ora che arrivasse il domani per poter realizzare tutti quei progetti che mi passavano nella mente.
E poi scorrendo si arriva sempre alla cartella con le sigle. Le sigle dei cartoni animati. E forza, un paio di quelle vanno aggiunte. Sicuramente Holly&Benj e Palla al centro per Rudy sono un must. E chi mi conosce lo sa bene. Così, dentro nel lettore multimediale. Musica!
Improvvisamente mi vien voglia di ascoltare I cavalieri dello Zodiaco. La cerco su youtube. Nei video consigliati intravedo un fotogramma di Robin Hood che appartiene alla sigla omonima, parte di una playlist di sigle preparata da qualcuno. Finiti i Cavalieri, la clicco e seguo la playlist.
La allego al post, nel caso abbiate voglia di farvi un giro.


Robin Hood è la 17. Dopo c'è E' quasi magia Jonny, Detective Conan, Pokemon, Le Tartarughe Ninja...
Finché non arriva la sigla dei Gargoyle, che credo aver visto un paio di volte in televisione ma non sono troppo sicura di ricordare di cose si trattasse. C'è un tipo che parla e racconta, la mia reazione ad ogni sua frase è stata "Che culo!". I Gargoyle a Manhattan che si risvegliano e prendono vita, wow! Davvero mozzafiato 'sto cartone animato, visto che non me lo ricordo affatto!
L'apice dell'attenzione si alza con l'Uomo Tigre, sigla che bisogna assolutamente cantare a squarciagola perché è troppo figa. Ho alzato gli occhi ed ho guardato lo schermo mentre passava: "Com'è vintage!" ho pensato. Ed avevo gli occhietti a cuoricino.
Abbastanza soddisfatta finché non è arrivata la terza sigla di One Piece, che non mi ricordavo d'aver mai sentito.
E dopo arriva Giorgio Vanni Project! E che è?
Ascoltiamo.
Brano 34 della playlist.
Interessante: Dragon Ball Z arrangiata stile cantante di San Remo. Figata. Sì.
Ma neanche per sogno.
Sembrava una di quelle canzoni a caso che senti alla radio mentre sei in Italia.
Negramaro, Amici o chi per loro.
Scorrendo la playlist ho notato che dopo non c'erano altre canzoni interessanti. Sono risalita su.
Milioni di Sailor Moon sconosciute. Ah, Rossana si può sentire. Che bei ricordi!
Ok, chiudiamo youtube e torniamo alla mia playlist del lettore multimediale.

Questi sono stati i miei pensieri riguardo la colonna sonore di sigle che ho avuto in sottofondo mentre lavoravo.

Lavorare cosa?
Sto facendo delle magliette per la fiera di fumetti di Monaco di Baviera, che inizierà mercoledì.
Mercoledì ci saranno delle conferenze ed apriranno le mostre. Un paio di mostre apriranno già di martedì.
Da giovedì ci sarà anche la sezione fiera-mercato, che durerà fino domenica.
Io sarò allo stand di ToonsUp, con le sopracitate magliette, delle spille, e altri fatti che sono stati preparati da tutto il gruppo.
Per magliette e spille dovrete attendere qualche ora (o domani) che inserirò delle fotografie. Saranno il mio prodotto personale.
Il gruppo presenterà dei fumetti, cartoline e altre cose che vi mostrerò dopo la fiera (sul blog) o durante la fiera se verrete a trovarci.
Su su, lo so che alcuni di voi sono anche in Germania e possono venire a farci un salto!

Alla fiera, dove?
Altes Rathaus (a Marienplatz insomma!), primo piano, stand 38.
Chi manca si perde molto!



Wednesday, February 13, 2013

Non sapevo di dovermela sorbire.

Qualcuno mi ha detto, era un po' non scrivessi e avrebbe voluto leggere qualche mio commento o lamentela. E così non sapevo esattamente che scrivere.
Spunti ne avrò avuti negli ultimi mesi.
Anzi, in realtà volevo scrivere un bellissimo articolo su Life of Pi, film che ho visto in anteprima settimane precedenti l'uscita ufficiale... ma non ne ho avuto tempo/voglia di sedermi e mettere le parole ed i pensieri in fila.
Però, l'ho consigliato a chiunque avessi incontrato. E se non lo avete ancora visto, andatelo a vedere. In 3D possibilmente. Tanto lo so che avete già tutti televisori e robe varie in 3D a casa, nonostante lamentiate di morire di fame.
Di recente ho anche visto The Impossible (ammesso che quello fosse il titolo del film), un film su una famiglia sopravvissuta allo tsunami di qualche anno fa. Questo film però non mi ha entusiasmata. Insomma, è un film che non sarei andata a vedere di mia volontà... e che forse avrebbe potuto girare in sottofondo nella TV di casa, mentre mia madre lava i piatti e non segue il film, mio padre finge di leggere il giornale ed io coi fratelli litighiamo o chattiamo e nessuno in casa davvero si cura del film.
Anche questo film era in anteprima, non ho idea di quando esca e non mi interessa più di tanto. Era fatto bene, ma c'era qualcosa che non mi ha convinto. (oltre che a momenti vomitavo con le riprese sui pezzi di budella che fuoriuscivano dalla gente spiattellata contro le onde)
Venerdì scorso in anteprima ho visto Hansel and Gretel, witch hunters. Quando è iniziato e dopo la prima inquadratura si è capito cosa fosse, c'è stato un sussulto positivo in platea. E già prima, mentre eravamo in fila e ci chiedevamo cosa potesse uscire, speravamo in Hansel e Gretel. Accontentati.
Ma da neanche la metà del film, il pubblico non era più così entusiasta. La fila davanti a me dormivano tutti. Alla mia sinistra almeno 4 dormivano. Alla mia destra facevamo battute su ogni scena, anche quello per non addormentarci!
Il film in sè non è male. La regia non eccelle, è nella media delle ultime regie fighe con effetti speciali, trucchi e costumi fighissimi. Le streghe non erano particolarmente accattivanti, forse potevano essere fatte meglio.
C'erano tipo due idee in tutto il film. Sviluppate stile raccontino per i bambini... ma poi scene non esplicite di sesso ma di esplicito "consumo di sesso" e violenza sangue et similia a non finire. Dunque non proprio per bambini.
Il punto d'eccellenza è stato il pensare che Hansel sia diventato diabetico, dopo tutto quel mangiare dolci. Una trovata fantastica! Ed anche la questione di ciclicità e collegamento alla fiaba.
Le scene più belle sono state i passaggi di armi, ma non in battaglia. Quelli durante passeggiate o mentre si preparano all'attacco.
Ok, ho parlato anche troppo in proposito.
Forse questo è un film da vedere, ma mi ha lasciato delusa. Mi aspettavo una cosa fighissima e invece era un film per bambini con sesso e violenza per adulti.
In realtà volevo quasi scrivere un commento su Casino Royal, quando poi mi son resa conto che parlavo di James Bond negli ultimi post. Beh, ho visto Casino Royal ieri sera. Cioè, mi sono addormentata quindi ho visto la seconda parte stamani. Ad ogni modo, ho approfittato dell'essere malata e a letto per guardare qualche film che avrei dovuto vedere.
L'ho guardato in italiano (seguire in inglese con questo mal di testa e la febbre sarebbe stato troppo duro, ho immaginato) e mi è mancato tantissimo quel sexyssimo accento inglese di Craig. Ma che dobbiamo farci.
In realtà all'inizio del film stavo quasi staccando, la scena dell'inseguimento iniziale è inguardabile. Cioè ma fanno sul serio? Il film poi lentamente si riprende. Più che altro, è difficile staccare gli occhi da Cra... volevo dire James Bond e le sue avventure.
Infine, cliccando a caso ho scoperto una serie televisiva carina: Kyle XY. L'attore principale fa delle faccine troppo adorabili. Ho un po' indagato su di lui, alla fine sembra che Kyle XY sia stata la cosa più famosa che abbia fatto. Insieme ad un altro paio di film e dei video musicali per cantanti famosi.
Per oggi mi fermo qui, spero mi venga presto voglia per approfondire gli argomenti tirati fuori.
Avrò anche da scrivere la mia sull'ultima serie di Gossip Girl!
E devo anche aggiornarvi sulle novità fumettistiche!!
Sempre che vogliate leggerle, eh.